
Lo spettacolo non è solo una storia d’amore, è uno specchio graffiante e illuminante delle relazioni contemporanee, un testo che intreccia leggerezza e profondità per raccontare le complessità del cuore umano
Dopo il grande successo di ‘Scusa sono in riunione…ti posso richiamare?’, Artisti Associati ripropone il fortunatissimo sodalizio artistico tra Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta che tornano insieme sul palco, accanto a Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro, in ‘Ti sposo ma non troppo’, in scena dal 14 al 16 marzo al Teatro Duse di Bologna (ore 21, domenica ore 16).
La pièce, scritta e diretta da Pignotta e già approdata al cinema nel 2014, ridefinisce il concetto stesso di commedia romantica. ‘Ti sposo ma non troppo’, infatti, non è solo una storia d’amore, è uno specchio graffiante e illuminante delle relazioni contemporanee, un testo che intreccia leggerezza e profondità per raccontare le complessità del cuore umano.
I protagonisti sono quattro quarantenni che navigano in acque sentimentali inquiete, in un’epoca in cui nulla è più garantito.
Andrea (Vanessa Incontrada) è una donna innamorata e madre devota, sconvolta dal tradimento del marito. Luca (Gabriele Pignotta), fisioterapista divorziato, si barcamena tra l’amore per la figlia e le illusioni delle app di incontri. Carlotta e Andrea, interpretati da Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro, sono sposati da quindici anni e affrontano una crisi matrimoniale che mette in discussione tutto ciò che credevano di sapere sull’amore.
In un intreccio brillante e sorprendente, le vite dei quattro si scontrano e si trasformano. Emozioni dimenticate riaffiorano, crisi esistenziali si alternano a risate spiazzanti; gaffe esilaranti lasciano spazio a momenti di verità illuminanti. Mentre tutto sembra precipitare verso una resa dei conti inevitabile, il desiderio di amare e sentirsi vivi si fa strada con forza, ma la vera domanda è: siamo davvero diventati inadatti a costruire relazioni stabili o è l’amore stesso a richiedere un’evoluzione personale che non abbiamo il coraggio, o il tempo, di affrontare?